Capolavoro della pittura pistoiese di fine Trecento e noto agli abitanti di Serravalle come la ‘casa delle figure’, l’ oratorio è un raccolto edificio che ha cambiato la sua identità trecentesca nel corso dei secoli. Dopo il 1789, con la soppressione delle compagnie religiose e degli oratori voluta dal vescovo di Pistoia, Scipione de’ Ricci, l’ edificio fu adibito a residenza civile. Venne diviso in quattro vani disposti su due piani. Rimase nascosto per secoli sotto l’ intonaco di un’ abitazione, fino alla fine degli anni Ottanta, quando riemergono alcune immagini sacre in seguito ad alcuni lavori di ristrutturazione.
Oggi l’ intero edificio costituisce un suggestivo luogo museale e di rappresentanza. Il restauro ha riportato alla luce un interessante e frammentario ciclo di affreschi. Sulla parete di fondo sono presenti i resti di un polittico con la Madonna e Gesù deposto dalla croce contornati da angeli e affiancati da santi che purtroppo non sono più visibili. Nel registro superiore si può invece ammirare la Crocifissione con i Giudei. Sulla parete di destra troviamo il Giudizio Universale e sulla sinistra la Passione di Cristo, mentre nella controfacciata resta la sinopia con la ‘Dormitio Virginis‘ e, sovrastante, l’ Ascensione di Maria al Cielo, che ha dato l’ intitolazione all’ edificio.
Il Giudizio Universale presenta una monumentale scena con al centro Gesù Giudice, divisa in tre registri: quello inferiore illustra i dannati sotto il controllo dell’ arcangelo Gabriele, che impugna una spada, e i Beati, purtroppo oggi mancanti. Nel registro mediano possiamo ammirare gli Apostoli con i rotoli e i loro simboli in mano. Il registro superiore presenta la Madonna in qualità di Madre Misericordiosa con Gesù preceduto da angeli in volo, che recano i simboli della Passione. Si tratta di figure di alta qualità e suggestione evocativa, la cui realizzazione è attribuita a Sano di Giorgio , artista pistoiese di scuola giottesca della fine del Trecento e Maestro della Cappella Bracciolini a Pistoia.