Storia di Serravalle Pistoiese

Veduta di Serravalle Pistoiese

Veduta di Serravalle Pistoiese

Il Comune di Serravalle si estende sulle dolci pendici del Montalbano in una cornice naturale di vivo e armonioso aspetto.

Il comprensorio, caratterizzato dalle zone collinari ove sorgono i borghi di Castellina, Serravalle e Vinacciano, si protende con le frazioni di Cantagrillo e Casalguidi nell’area pianeggiante bagnata dal torrente Stella. Nonostante queste terre manchino di sicuri riferimenti per l’età romana e altomedievale, sappiamo che la via Cassia, nel tratto Lucca – Pistoia, attraversando la catena del Montalbano, sicuramente   interessava il passo di Serravalle.

Con il secolo XI i documenti divengono frequenti e menzionano le località di Casale, Castelnuovo e le chiese di Varazzano e Castellina, mentre il castello di Serravalle sembra assumere un particolare rilievo solamente a partire dalla metà del XII secolo, quando la sua posizione strategica suscitò l’interesse del vicino Comune di Pistoia, che provvide, nel proprio interesse, a munirlo di mura e terrapieni. E’ riconducibile a tali interventi la costruzione di una rocca sul punto più elevato della collina, della quale rimane oggi la sola e altissima torre detta del Barbarossa.

Nel periodo compreso tra la fine del XII secolo e la prima metà del Duecento Serravalle conobbe un momento di grande sviluppo e quindi quella caratterizzazione monumentale e artistica che ancora oggi lo rende uno dei più interessanti castelli medievali toscani. In quei tempi si andò precisando la funzione militare del castello, che giocò un ruolo preminente nel complesso e mutevole quadro politico dominato dalle opposte fazioni dei Gueifi bianchi e neri. Più tardi, assediata e poi presa dai lucchesi di Morello Malaspina, venne, per volontà del condottiero, nel 1302, munita di una nuova rocca posta a presidio del valico contro la nemica Pistoia.

Castruccio Castracani degli Antelminelli

Castruccio Castracani degli Antelminelli

Dopo alterne vicende Serravalle fu conquistata dal ghibellino Castruccio Castracani che da Lucca era partito alla conquista di Pistoia. Con la morte del condottiero, avvenuta nel 1328, fiorentini e pistoiesi si alternarono nel controllo del passo, sino alla sua definitiva sottomissione a Firenze.

Dal 1351 Serravalle ha vissuto sostanzialmente appartata sino ad anni recenti, interessata soltanto da sporadici episodi militari, il più grave dei quali risale ai primi del XVI secolo e arrecò gravi danni al paese.

Il comprensorio di Serravalle ha conosciuto in anni recenti un forte impulso economico dovuto in parte alla diffusione, nelle zone pianeggianti, dove sorgono le frazioni di Casalguidi e Cantagrillo, della produzione orto-vivaistica, che ha sostituito la più tradizionale coltura dell’olivo e della vite.

L’antica tradizione agricola è ancor oggi diffusa nelle zone collinari, dove sopravvive l’immagine più caratteristica del paesaggio toscano. L’odierno settore manifatturiero, assai prospero, affonda le sue radici nella consolidata tradizione artigianale, che data alla fine del secolo scorso.

Dalla tradizione trae origine una delle più prospere attività del comprensorio, quella della biancheria ricamata che, assieme al settore dei mobili imbottiti e all’orto-vivaismo, oltre a connotare economicamente la pianura ne impronta il paesaggio.

 

 

La leggenda di San Lodovico

Statua di San Lodovico

Statua di San Lodovico

Una antica tradizione, che risale ai primi del quattordicesimo secolo, narra che un giorno passarono da Serravalle Pistoiese un uomo ed un bambino. Essi si fermarono al castello a chiedere la carità, e, dato che furono accolti gentilmente ed ospitati generosamente, il bambino promise che si sarebbe ricordato della ospitalità dei Serravallini.

Il bambino in realtà altri non era che Lodovico d’Angiò, figlio dei Re di Francia ed erede al trono, che poi invece sarebbe divenuto Vescovo e quindi Santo, e secondo la leggenda egli tenne fede a questa promessa salvando, molti anni dopo, Serravalle dal saccheggio.

Nel 1306 infatti accadde che i Lucchesi, che ritornavano a casa dopo aver partecipato, insieme ai Fiorentini, all’occupazione ed al saccheggio di Pistoia, decidessero di saccheggiare anche Serravalle, rea ai loro occhi di avere appoggiato Pistoia, ponendo quindi l’assedio al castello che era sulla loro strada.

Quando però essi già stavano dando la scalata alle sue mura, sulla sommità degli spalti apparve loro la figura di San Lodovico che, avvolto in una nube risplendente ed armato di una spada fiammeggiante li respingeva, al che presi dal panico essi tolsero precipitosamente l’assedio tornando alla loro città.

Da quel momento San Lodovico divenne il Patrono dei Castello di Serravalle e si statuì di celebrarne solennemente la ricorrenza ogni 19 di Agosto. Per capire quanto fosse viva la devozione verso il Santo, basta considerare che una disposizione dei comune prevedeva che tutti i maschi che nascevano nel paese dovevano avere, tra gli altri nomi, anche quello di Lodovico.

Le Feste Patronali di San Lodovico sono una tradizione che ha più di sei secoli di vita alle spalle e che è sempre stata osservata con amore, tramandata di generazione in generazione come un dovere sentito da tutti i Serravallini.