L’ attuale chiesa, risalente al XVI-XVII secolo, sorge sul preesistente oratorio castellano di Santa Lucia, che venne ampliato una volta assunta la competenza di chiesa battesimale. La riorganizzazione dell’ abitato e la necessità di rispondere ad esigenze funzionali, legate alla residenza dei religiosi, determinarono l’edificazione, nel 1576, del corpo di fabbrica porticato sulla parete sud della chiesa. Qui venne aperto il nuovo ingresso alla chiesa e alla casa canonicale. Le pareti del portico sono popolate da lapidi e pietre tombali dei fedeli, secondo una consuetudine radicata nelle chiese di campagna.
L’ interno è ad un’ unica navata. Gli altari, databili al 1710, sono realizzati in pietra arenaria. Al di sopra della mensa, sostenuta da mensole, si innalzano due semicolonne trattate a finto marmo verde, che sopportano l’ architrave, e robuste cornici coronate dal timpano spezzato e decorato dal monogramma di Cristo entro l’ ostia raggiata. Sulle due pareti laterali possiamo osservare sei dipinti settecenteschi, raffiguranti ciascuno una coppia di santi. Le sei tele presentano una policromia incentrata sui toni scuri, appena rischiarati da alcune vesti rosse, giallo scuro o da un azzurro metallico.
L’ altare maggiore spicca per l’ inedito coronamento in stucco che comprende entro un ovale l’ olio su tela con la Vergine in ginocchio che riceve la corona di Cristo. La Madonna è raffigurata con la testa circondata da una corona di stelle e vestita di rosso con mantello bianco. Essa è inginocchiata davanti a Cristo, ammantato d’azzurro, che sta per deporle sulla testa la corona, mentre dietro di lei è il Padre Eterno benedicente. Il dipinto, databile intorno alla metà del XVIII secolo, è opera di un anonimo pittore pistoiese che sembra trarre spunti dalle opere del Marchesini o, quanto meno, dal suo ambiente artistico. Al di sotto troviamo la tela settecentesca con ‘Santa Lucia con i santi Antonio Abate e Luigi Gonzaga’ ad opera del pistoiese Pietro Marchesini, detto L’ Ortolanino. La santa, che fra le mani tiene i simboli del martirio (gli occhi su un’alzata, la spada e la palma), guarda verso l’ alto ed è irradiata dalla luce divina e contornata da cherubini. A sinistra troviamo il vecchio e barbuto Sant’ Antonio Abate con il libro delle Sacre Scritture e il bastone a T e il giovane san Luigi Gonzaga, mentre in primo piano è posto un candido giglio e, più arretrate, una corona e una croce.